Nel Nome di Allah, il più Misericordioso, il più Compassionevole.
Il nostro saldo popolo palestinese,
Le nazioni arabe e islamiche;
I popoli liberi di tutto il mondo e coloro che difendono la libertà, la giustizia e la dignità umana.
Alla luce dell’attuale aggressione israeliana sulla Striscia di Gaza e sulla Cisgiordania, e mentre il nostro popolo continua la sua battaglia per l’indipendenza, la dignità e per liberarsi dall’occupazione più lunga di sempre, durante la quale hanno dimostrato le più grandi manifestazioni di coraggio e eroismo nel confrontarsi con la macchina omicida israeliana e l’aggressione. Vorremmo chiarire al nostro popolo e ai popoli liberi del mondo la realtà di ciò che è accaduto il 7 ottobre, le motivazioni dietro, il contesto generale legato alla causa palestinese, così come una confutazione delle accuse israeliane e mettere i fatti nella giusta prospettiva.
Cosa ci si aspettava dal popolo palestinese dopo tutto questo? Continuare ad aspettare e continuare a contare sull’impotente ONU? O prendere l’iniziativa nella difesa del popolo palestinese, delle terre, dei diritti e delle sacre, sapendo che l’atto di difesa è un diritto sancito dalle leggi, dalle norme e dalle convenzioni internazionali.
Procedendo da quanto detto, l’Operazione Alluvione di Al-Aqsa dell’7 ottobre è stata un passo necessario e una risposta normale per affrontare tutte le cospirazioni israeliane contro il popolo palestinese e la loro causa. È stato un atto difensivo nel contesto dell’eliminazione dell’occupazione israeliana, del riscatto dei diritti palestinesi e sulla via della liberazione e dell’indipendenza come hanno fatto tutti i popoli del mondo.
Alla luce delle accuse e delle affermazioni fabbricate da Israele riguardo all’Operazione Alluvione di Al-Aqsa dell’7 ottobre e le sue conseguenze, noi del Movimento di Resistenza Islamica – Hamas, chiarire quanto segue:
Dal suo fondamento nel 1987, il Movimento Hamas si è impegnato a evitare il danno ai civili. Dopo che il criminale sionista Baruch Goldstein nel 1994 ha commesso un massacro contro i fedeli palestinesi nella Moschea di Al-Ibrahimi nella città occupata di Hebron, il Movimento Hamas ha annunciato un’iniziativa per evitare che i civili subissero le conseguenze dei combattimenti da parte di tutte le parti, ma l’occupazione israeliana l’ha respinta e non ha nemmeno commentato in merito. Il Movimento Hamas ha ripetuto tali appelli diverse volte, ma è stato ignorato dall’occupazione israeliana che ha continuato il suo deliberato mirare e uccidere i civili palestinesi.
L’occupazione è occupazione, non importa come si descriva o si chiami, e rimane uno strumento per spezzare la volontà dei popoli e continuare a opprimerli. D’altra parte, le esperienze dei popoli e delle nazioni attraverso la storia su come liberarsi dall’occupazione e dal colonialismo confermano che la resistenza è l’approccio strategico e l’unico modo per la liberazione e per porre fine all’occupazione. Ha mai una nazione ottenuto la liberazione dall’occupazione senza lotta, resistenza o sacrificio?
Le imperativi umanitari, etici e legali richiedono a tutti i paesi del mondo di sostenere la resistenza del popolo palestinese e non di colludere contro di essa. Si suppone che essi debbano confrontarsi con i crimini e le aggressioni dell’occupazione, nonché sostenere la lotta del popolo palestinese per liberare le proprie terre e esercitare il proprio diritto all’autodeterminazione come tutti i popoli del globo. Sulla base di ciò, facciamo appello a quanto segue: